Biennale di Venezia 2021, prima selezione dei padiglioni nazionali.
Apre al pubblico sabato 22 maggio fino a domenica 21 novembre 2021, ai
Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 17. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo How will we live together? a cura di Hashim Sarkis. Sono state 61 le partecipazioni nazionali, di seguito vi illustreremo una prima selezione di alcuni padiglioni.
BELGIO – Composite Presence
Curatore: Bovenbouw Architectuur
In che modo città e architettura prosperano? Si tratta di una domanda determinante per questo ‘capriccio’ tridimensionale che rappresenta un fittizio, seppur riconoscibile, ambiente urbano fiammingo. Nel corso del tempo, la città informale nelle Fiandre, così come Bruxelles, ha sviluppato un rapporto unico con la sua architettura. Questo paesaggio urbano artefatto rivela il modo in cui le stratificazioni storiche, le peculiarità morfologiche e le collisioni impreviste costituiscono una inesauribile fonte di energia per la produzione architettonica contemporanea. L’interfaccia fra ambito pubblico e edificio, la plasticità della strada, il gioioso riuso del tessuto esistente, l’elegante scarto di scala, sono tutti aspetti assurti gradualmente a componenti chiave del discorso collettivo su come produrre un ambiente duraturo.
DANIMARCA – con-nect-ed-ness
Curatore: Marianne Krogh
Ogni forma di vita dipende dall’acqua. Ovunque sul nostro pianeta l’acqua si trova in un ciclo dinamico a cui l’esposizione con-nect-ed-ness fa riferimento: l’acqua proveniente dal tetto del padiglione viene resa visibile e tangibile mentre scorre attraverso gli spazi. Chissà dove sarà stata prima o dove andrà dopo? Chissà quali altri corpi, paesi e secoli ha attraversato? Il flusso ciclico e l’assenza di confini dell’acqua uniscono passato, presente e futuro, precludendo ogni possibilità di isolarci gli uni dagli altri e portandoci a riconoscere che siamo connessi. Mentre scorre attraverso i nostri spazi condivisi, l’acqua trasporta il tempo, le sciagure, la vita, “gli altri”.
ARGENTINA – La casa infinita
Curatori: Gerardo Caballero
Non si entra nella Casa infinita, si è sempre al suo interno: è così grande che non si può nemmeno uscire, è ampia e aperta, semplice e discreta. La si può percorrere a piedi, in bicicletta, in macchina, in treno, in autobus, perfino in aereo. Ha giardini immensi con montagne e pianure, ha stanze piccole con letti e tavoli, tutto è connesso e la si attraversa da un capo all’altro in un viaggio che dura tutta una vita. I visitatori incontrano una successione di spazi indefiniti che serpeggiano lungo un muro. Quel muro deriva da una manipolazione geometrica della tradizionale casa popolare argentina. Ogni visitatore sperimenta tante case quanti percorsi sceglie. Nel padiglione viene presentata una selezione di progetti architettonici argentini in cui gli spazi comuni hanno un ruolo fondamentale nel modo in cui ci relazioniamo e scegliamo di vivere insieme.
FRANCIA – Communities at work/Les communautés à l’œuvre
Curatore: Christophe Hutin
Il progetto esplora l’intersezione fra la competenza dell’architettura e la prestazione degli abitanti. Questo approccio trasversale alla professione vuole fare luce sulle implicazioni dell’architettura in un mondo in rapido cambiamento.
La mostra propone una visione ottimistica del mondo in cui le comunità che lo abitano sono spinte ad agire sui loro ambienti abitativi, sulla loro vita quotidiana. Attraverso documentari sulle comunità vive impegnate nella trasformazione dei propri ambienti quotidiani – da Johannesburg ad Hanoi, da Detroit a Bordeaux e Mérignac – proponiamo un’angolazione diversa da cui osservare la vita già presente ovunque, assieme ai mezzi di una strategia astuta, accurata e accorta per migliorarla.
EMIRATI ARABI UNITI – Wetland
Curatori: Wael Al Awar e Kenichi Teramoto
Prima della pandemia, abbiamo iniziato a osservare le sabkhah, un solido ecosistema di saline naturali presenti negli Emirati Arabi Uniti. Questo ci ha ispirato a esaminare una risorsa rinnovabile per le costruzioni, in grado di sostituire il cemento Portland. La cristallizzazione salina nelle sabkhah offre un piano per un’alternativa al cemento Portland la cui produzione è responsabile dell’8% delle emissioni mondiali di anidride carbonica. Insieme a un gruppo di scienziati di Abu Dhabi, Tokyo e Sharjah, stiamo lavorando alla riproduzione del processo di cristallizzazione presente nelle sabkhah. I risultati di questa ricerca in corso per un materiale da costruzione rinnovabile sono presentati al padiglione degli Emirati Arabi Uniti.
PAESI NORDICI (NORVEGIA – SVEZIA – FINLANDIA) – What We Share. A model for cohousing
Curatori: Martin Braathen, The National Museum of Norway
La mostra What We Share è una sezione a grandezza naturale di un potenziale progetto di cohousing. Qui, gli architetti norvegesi Helen & Hard invitano i residenti a condividere elementi della vita privata, tra di loro e con il pubblico. Il risultato è uno spazio condiviso, tettonico e politicamente connotato; un modello di come costruire una comunità e al tempo stesso un ambiente di vita sostenibile. Il progetto applica un sistema di costruzione in legno massiccio, sostenibile e open-source. L’artista Anna Ihle, una residente di Vindmøllebakken, esplora le dimensioni politiche della condivisione in un’opera video.
CILE – Testimonial Spaces
Curatori: Emilio Marín, Rodrigo Sepúlveda
L’elemento centrale all’interno del padiglione cileno alla 17. Mostra Internazionale di Architettura è costituito da 500 testimonianze trasformate in 500 dipinti. Basandosi su un insieme di regole formali e sul lavoro collettivo la cui paternità è diluita all’interno della comunità, pittori e storici hanno riunito le storie dell’emblematico insediamento José María Caro e le hanno trasformate in immagini. Queste immagini percorrono diversi spazi, richiamando vite passate e presenti di questa comunità. La domanda How will we live together? comporta una riflessione sulle esperienze legate al modo in cui abbiamo vissuto come comunità, i diversi cicli storici e politici che sono parte del territorio che abitiamo e su come la memoria ci permette di osservare il nostro passato e, da lì, proporre un punto di vista comune.
SPAGNA – Uncertainty
Curatori: Domingo Jacobo González Galván, Sofía Piñero Rivero, Andrzej Gwizdala, Fernando Herrera Pérez
Interpretata come libertà di agire in modi inattesi e di generare opportunità all’interno del processo creativo, l’Incertezza è una soluzione ottimistica a problemi complessi che richiedono risposte da parte di più di un attore alla volta. Uncertainty esplora le risposte alla domanda How will we live together? dalla prospettiva dell’input sociale, ottenuto grazie a processi interdisciplinari. La mostra celebra le pratiche di progettazione che superano i paradigmi consueti e gli architetti che mettono in atto strategie innovative per un impatto sociale che ridefinisca l’essenza stessa della disciplina.