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Qasr Al Hosn: Al Musallah Prayer Hall / CEBRA

Architetto: CEBRA
Luogo: Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti
Fotografo: Mikkel Frost
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La Musalla progettata dallo studio danese CEBRA quale importante elemento del masterplan commissionato dal Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi, è situata sull’angolo nord-est del sito Qasr Al Hosn e si presenta come una gigantesca grotta circondata dall’acqua e formata da una serie di volumi interconnessi.

Lo studio di architettura danese CEBRA Architecture ha completato una Musalla di 1.100 mq nel centro di Abu Dhabi,
quale prima fase del masterplan di trasformazione dell’importante sito che circonda la Fondazione Culturale, eretta nel 1981 e considerata patrimonio storico, e il Forte Qasr Al Hosn, l’edificio considerato il più antico della regione e di grande importanza storico-culturale. Quest’ultimo fu eretto nel XVIII secolo a protezione dell’unico pozzo di acqua fresca dell’isola di Abu Dhabi e in seguito trasformato in residenza reale e palazzo governativo.

Prima dell’urbanizzazione dell’area, il forte era la prima costruzione che i viaggiatori incontravano arrivando verso la costa dal deserto: un punto di riferimento che sembrava emergere come un’imponente opera scultorea dalle sabbie del deserto. Insieme, i due edifici rappresentano il patrimonio storico e moderno della città. Il masterplan, che prevede la realizzazione di un parco culturale di 140.000 mq completo di Musalla – una sala di preghiera leggermente più piccola di una moschea – enfatizzerà questa dualità dividendo diagonalmente il sito Qasr Al Hosn in due paesaggi contrastanti.

Da un lato, un paesaggio desertico, semplice e sinuoso nei pressi del forte riconferirà all’edificio quel ruolo di landmark che aveva prima che l’area si trasformasse in una moderna metropoli. Dall’altro, nei pressi della Fondazione, un’area pavimentata e ricca di vegetazione collegherà il paesaggio desertico con il moderno impianto urbano. I due paesaggi saranno connessi da uno spazio urbano pubblico, caratterizzato da tagli e geometrie irregolari ispirati alle forme delle zolle di fango che si formano nelle zone costiere del deserto e nelle saline che circondano la città. Lungo le zone intermedie il paesaggio muterà dai piani orizzontali alle superfici inclinate per trasformarsi gradualmente in edifici, culminando con la Musalla. Tutto ciò che sarà parte del parco apparirà come un elemento naturale per lasciare al forte e alla Fondazione il ruolo di unici landmark della città.

La Musalla è situata sull’angolo nord-est del sito Qasr Al Hosn e si presenta come una gigantesca grotta circondata
dall’acqua e formata da una serie di volumi interconnessi. L’acqua è stata usata dai progettisti quale simbolo di purificazione e per creare una barriera discreta a garanzia della privacy richiesta da un luogo sacro. I singoli volumi sono collegati da luminosi corridoi vetrati posti sopra gli specchi d’acqua che, simbolicamente, purificano la mente nel momento del passaggio da un’area all’altra. Il layout della struttura è stato sviluppato in modo tale da creare due flussi speculari, che uomini e donne seguono attraversando i singoli volumi, ciascuno dedicato a una precisa funzione.

Avvicinandosi agli angusti passaggi ricavati tra i singoli volumi, i suoni e la frenesia della città si affievoliscono, consentendo ai fedeli di entrare con animo sereno nelle hall d’ingresso, luoghi di incontro e di riposo, prima di affrontare i riti religiosi in ambienti che richiamano la celebre Caverna di Hira, in cui il profeta Maometto ricevette la prima rivelazione. Da qui procedono verso gli spazi di abluzione per il lavaggio rituale e, oltre, verso le sale di preghiera, rivolte secondo la qibla in direzione de La Mecca.

Le geometrie del paesaggio esterno e dei volumi sono riprodotte all’interno nei motivi dei lucernari ai soffitti che, mentre nelle sale d’ingresso e negli spazi di abluzione mostrano superfici in cemento, nelle sale di preghiera sono rivestiti di rame per un gioco di riflessi di luce che simboleggia il cosmo e ci ricorda come l’uomo abbia sempre guardato al cielo per interrogarsi e riflettere sulla propria esistenza.

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