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Palace of Justice / Mecanoo and Ayesa

Architetto: Mecanoo and Ayesa
Luogo: Córdoba, Spagna
Anno: 2020
Fotografo: Fernando Alda, Javier Orive
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Il nuovo Palazzo di Giustizia progettato dallo studio di architettura olandese Mecanoo, in collaborazione con la società d’ingegneria spagnola Ayesa, si trova nel quartiere Arroyo del Moro alla periferia di Cordoba; un quartiere dominato dalla presenza di anonimi isolati residenziali, frutto del rapido sviluppo urbano d’inizio XXI secolo.

Singoli isolati che insieme, sebbene incapaci di generare spazi pubblici o di offrire un contributo qualitativo alla città, definiscono un’identità urbana uniforme e compatta. La responsabilità di inserire un nuovo edificio in questo contesto, in grado di migliorarne sfera pubblica e qualità civica, ha fortemente influenzato le scelte progettuali dello studio.

Questo edificio di 48.000 mq segnato, come una sorta di gigantesco puzzle, da una serie di frammentazioni, s’ispira al processo di crescita spontaneo delle città medievali e rimanda all’esperienza del denso centro storico della città di Cordoba. Le fratture verticali che segnano il volume, creando quelle che possono essere considerate delle moderne rivisitazioni dei tradizionali patii moreschi, contribuiscono, assieme alle incisioni sulle candide facciate in GRC, a garantire un ottimo afflusso di luce e ventilazione naturali.

In Andalusia, come e più che in altre aree del Mediterraneo, esistono dei confini che, anziché dividere, rappresentano dei punti d’incontro; incontri tra culture, religioni ed espressioni artistiche e architettoniche. Questa incantevole regione del sud della Spagna è formata dalla stratificazione delle tracce lasciate da diverse civiltà. Il nuovo Palazzo di Giustizia di Cordoba sembra un tributo, con il suo aspetto che abbina compattezza e frammentazione, a questo senso di tolleranza, basato sull’integrazione di più entità che danno vita a un’unica, armonica realtà. La posizione del nuovo Palazzo di Giustizia due metri sopra il livello stradale conferisce all’edificio un forte valore simbolico e risolve al contempo i problemi di sicurezza legati alla presenza delle corti semiaperte.

È possibile accedere all’interno del palazzo o dall’ingresso principale sulla piazza pubblica o attraverso delle piccole corti aperte collocate lungo gli altri tre lati dell’edificio. Entrando dall’ingresso principale, l’organizzazione interna è intuitiva e facilmente riconoscibile: una spina centrale crea un asse di circolazione che collega i vari programmi dell’edificio. Questo spazio, che si estende sui diversi piani e per tutta la lunghezza dell’edificio, funge anche da collegamento tra la circolazione pubblica e le corti esterne.

Il complesso programma del palazzo, che ospita al suo interno 26 aule di tribunale, un Istituto Forense, una sala matrimoni, una caffetteria, l’archivio, gli uffici, un carcere e un parcheggio sotterraneo, diventa più privato a mano a mano che si sale verso i piani superiori. Al piano terra il palazzo presenta un ampio spazio aperto, dove sono state collocate la maggior parte delle sezioni pubbliche, come le aule del tribunale, il registro dei matrimoni e il ristorante. Gli uffici di sicurezza sono invece situati ai piani superiori, mentre le celle del carcere si trovano nei sotterranei.

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