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ROBERTO GRIO

City: Visions, Needs, Restart IQD 63

BIOGRAFIA

Nato a Roma nel 1959. Ha conseguito la Laurea presso la facoltà di Architettura – Sapienza Università di Roma. Nel 1992 è stato cofondatore insieme a Guendalina Salimei, Giancarlo Fantilli, Giovanni Pogliani e Mariagusta Mainiero dello studio di architettura T-Studio con sede a Roma e, dal 2008, ad Hanoi, in Vietnam. Lo studio ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Roma Architettura nel 2002, XII e XIV Triennale di Architettura di Sofia, il premio di architettura Selinunte 2014, il Premio dedicato a Domenico Pertica – Oscar della città di Roma 2015, e il Premio all’Urbanistica di UrbanPromo nel 2016. Tra le opere più recenti ricordiamo la riqualificazione dell’Auditorium della Tecnica nella sede di Confindustria a Roma, l’ampliamento del cimitero di Frascati (Rm), il progetto Dao Viet: intera città ecosostenibile nella Baia di Ha Long (Vietnam), il Centro Polifunzionale ad Halong Bay in Vietnam, la riqualificazione dell’area monumentale del porto di Napoli, il quartiere ecosostenibile Vydrica a Bratislava in Slovacchia e la riqualificazione del Corviale a Roma. Il lavoro dello studio è stato presentato in molti libri e riviste a livello sia nazionale sia internazionale ed è stato invitato a importanti eventi internazionali quali diverse edizioni della Biennale di Venezia, la Biennale di Architettura di Pechino, la Triennale di Sofia, Astana, Singapore, Mosca e l’UIA di Tokio. Roberto Grio è Consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma e direttore di SPAM, il Festival dell’Architettura promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma e nato con l’intento di far crescere una rinnovata cultura del progetto.

City: Visions, Needs, Restart

L’Architetto è la figura professionale esperta della progettazione urbanistica, edilizia e architettonica, del restauro dei monumenti, della progettazione del paesaggio, dell’allestimento, dell’estimo immobiliare e del disegno [da Wikipedia]. Ma è ancora così a fronte della fase di profonda trasformazione e revisione dei valori che stiamo attraversando e che interessa anche la professione dell’architetto? Una professione che si sta modificando per non scomparire. In momenti in cui le certezze disciplinari stanno lasciando il campo alle esigenze ambientali, l’architettura è diventata un concetto troppo astratto per fare presa sulle masse. Giustamente sommersa dall’emergenza climatica, ricoperta di vegetazione alla ricerca di una legittimazione e di un ruolo, l’architettura punta a una ricollocazione all’interno di un nuovo sistema di gestione di processi complessi e opportunità sociali. Più sostenibile, più interdisciplinare, l’architettura di domani avrà sicuramente nuove consapevolezze ma, seppur profondamente trasformata, continuerà a mantenere, come ha sempre fatto, lo sguardo al futuro, con quell’afflato idealista di chi guarda al mondo con la volontà di essere protagonista e artefice del proprio e dell’altrui domani. Come già scriveva Vitruvio nel De Architectura, dal momento che questa disciplina è così importante, supportata e arricchita da numerose e svariate forme di cultura, non credo che possano definirsi subito a buon diritto architetti, se non coloro che siano giunti alla vetta suprema dell’architettura dopo esser stati nutriti della conoscenza della maggior parte della letteratura e dell’arte, attraverso la salita per questi gradi delle discipline. Da queste considerazioni nasce, nel 2019, la volontà di organizzare a Roma un Festival di Architettura, rivolto non solo ai professionisti, ma anche ai cittadini. Promosso dall’Ordine degli Architetti di Roma, nasce così SPAM, con l’intento di far crescere una rinnovata cultura del progetto. Un appuntamento in cui la contaminazione d’idee intorno al tema del progetto cerca spazio e diffusione virale, nelle università e nelle accademie, nelle città, sui tavoli della politica, nelle associazioni di cittadini e, in generale, ovunque si discuta del futuro delle città. Condividendo questi obiettivi con IQD, partner di SPAM, pubblichiamo qui una prima selezione dei numerosi interventi che in questi due primi anni di attività hanno fornito un contributo importante alla diffusione dei temi affrontati. Ne esce un quadro internazionale fatto di ecologia, di ambiente, d’inquietudine, di precarietà, ma anche di esperimenti e di importanti progetti-pilota. Dopo Dreamcity nel 2019 con le sue visioni di architettura e Needs nel 2020 con l’esposizione e l’analisi dei nuovi bisogni, l’edizione che si terrà quest’anno dal 23 a 29 luglio nel giardino della Casa dell’Architettura, dal titolo RESTART!, metterà al centro del dialogo internazionale le misure e le opportunità per ripartire, al netto delle banalizzazioni, dopo un anno di pandemia che ha cambiato le nostre abitudine e quelle della nostre città. La rigenerazione urbana sarà determinante nella ripresa ed è preciso dovere degli architetti far sì che, dialogando con la pubblica amministrazione, vengano attuate tutte le condizioni necessarie affinché questo processo determini un vero miglioramento da più punti di vista: fisico, sociale e ambientale.

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