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LUIGI PRESTINENZA PUGLISI

Whatever Works IQD 59

BIOGRAFIA

Nato a Catania nel 1956, si laurea in architettura a Roma nel 1979 e si specializza in pianificazione urbanistica nel 1980. E’ uno dei più attivi critici di architettura operanti in Italia. Nel 2002 fonda due magazine online: presS/Tletter, inviata a circa 15000 abbonati in forma gratuita, affronta liberamente, con articoli, recensioni e interviste, temi che vanno dall’estetica alla politica dell’architettura, e presS/Tmagazine, un periodico sotto forma di newsletter pubblicato fino al 2013. Ha scritto articoli per le più importanti riviste di architettura e per la RAI e RAI International, svolto ricerche per il CNR e curato mostre ed eventi, tra le quali Contemporary Ecologies organizzata dalla Darc e dal Ministero degli Affari Esteri in occasione della Biennale di Brasilia del 2006. E’ stato il promotore del “Premio Fondazione Renzo Piano” insieme alla “Fondazione Renzo Piano” e all'”Associazione italiana di Architettura e Critica”, assegnato ai migliori progetti di talenti under 40 dell’architettura contemporanea. Saggista e scrittore, è autore di numerosi libri tra cui: HyperArchitettura (Testo&Immagine ,1998), This is tomorrow, avanguardie e architettura contemporanea (Testo&Immagine, 1999), Introduzione all’architettura (Maltemi,2004), New Directions in Contemporary Architecture (Wiley, 2008) La storia dell’architettura 1905-2018 (Luca Sossella Editore, 2019). Ha insegnato Storia dell’architettura contemporanea all’Università di Roma “Sapienza”.

Whatever Works

I progetti di architettura che abbiamo deciso di pubblicare in questa sezione della rivista sono tutti noti e stranoti: lavori magnifici che ci hanno destabilizzato. Ma proprio per questo considerati come eccezioni, casi limite. Il fatto però di metterli insieme cambia le carte in tavola. Tante eccezioni producono una regola. Forse la regola con la quale dovremo confrontarci nel prossimo futuro: la costante messa in discussione del metodo. Perché nel momento in cui si crede di avere le ricette, l’architettura regredisce, invece che progredire. Come illustrare in una rivista progetti noti e già pubblicati? Con una discussione intorno l’architettura. Un confronto a-metodico che ha utilizzato il medium di Facebook. Non se ne può, più, infatti, di una critica fatta da soli addetti ai lavori, passata per scientifica e invece straripante di equivoci e di conflitti d’interesse. Di architetti-critici il cui fine è promuovere la propria produzione o di custodi di recinti per attraversare i quali occorre pagare qualche dazio. Meglio tornare alle origini della critica, quando le discussioni avvenivano passeggiando sotto una stoà: elettronica nel nostro caso. Attraverso Facebook abbiamo chiesto a ciascuno di intervenire e, come sempre succede quando le opinioni sono molte e contrastanti, sono emersi punti di vista inaspettati e illuminanti, insieme a altri più scontati e banali.

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