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ITALO ROTA

Lifelong Learning IQD 58

BIOGRAFIA

Nato nel 1953 a Milano, conclusi gli studi superiori lavora prima presso lo studio di Franco Albini e poi con Vittorio Gregotti, con il quale nel 1972 lavora al concorso per l’Università della Calabria.  Nel 1982 si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Alla fine degli anni 80, dopo aver vinto il concorso per gli spazi interni del Musèe d’Orsay, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou con Gae Aulenti, le nuove sale della Scuola francese alla Cour Carrèe del Louvre e la ristrutturazione del centro di Nantes. Durante la sua permanenza in Francia, lavora in teatro con il regista Bernard Sobel. Nel 1996 torna a vivere a Milano, città per la quale è stato anche Assessore per la Qualità urbana dove, nel 1998, fonda lo Studio Italo Rota & Partners. Tra la fine degli anni ‘90 e il 2006 firma alcune tra le sue opere più celebri: Il nuovo sistema urbano di Nembro (2001), la Biblioteca comunale Sandro Penna a Perugia (2004), Lungomare Foro Italico a Palermo (2005) e la villa sulle colline fiorentine progettata per lo stilista Roberto Cavalli (2006).  Nel 2010 completa la progettazione di uno dei luoghi simbolo di Milano, il nuovo Museo del Novecento nel Palazzo dell’Arengario. Per il suo lavoro è stato insignito di diversi premi tra cui il Grand Prix de l’Urbanisme, Parigi (1994), il Landmark Conservancy Prize, New York (1996), Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per la cultura con la Mediateca d’Anzola dell’Emilia (2003), Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici per il lungomare del Foro Italico, Palermo (2006). Nel 2008 All’Expo di Saragozza realizza il padiglione espositivo “Ciudades de Agua”, nel 2015 all’Expo Milano firma il Padiglione nazionale del Kuwait e nel 2020 vince insieme a CRA-Carlo Ratti Associati, F&M Ingegneria e Matteo Gatto & Associati il concorso internazionale per la costruzione del Padiglione Italia per l’Expo di Dubai. Italo Rota sin da giovane affianca ad una prolifica attività professionale un’intensa attività teorica che si sviluppa con la pubblicazione di libri, articoli e quotidiani, convegni e lezioni universitarie. E’ stato professore di progettazione presso l’Ecole d’Architecture UP8 Paris-Belleville, (1987-1990), la Facoltà di Architettura di Ferrara (1998-2000) e lo IED di Milano (1996-1998). Ha tenuto seminari in varie facoltà e scuole di Architettura tra cui: Columbia University, Politecnico di Milano,Facoltà di Architettura di Losanna e Facoltà di Architettura di Ginevra. Attualmente è Direttore del dipartimento di Design della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e titolare di un workshop presso lo IUAV.

Lifelong Learning

Imparare Insegnando, Learning by Teaching, Lernen durch Lehren: questo metodo semplice, e sicuramente antico quanto il concetto stesso di pedagogia, gioca un ruolo fondamentale nella storia dell’uomo. Formalizzato in Germania negli anni ’80 da Jean-Pol Martin, il metodo è figlio di un percorso avviato con il rovesciamento della figura dell’insegnante degli anni ’60 e ’70 e delle nuove tecniche d’insegnamento. Ma la visione dell’alunno-insegnante ha origini ben più remote: l’insegnamento reciproco è stato teorizzato sin dal Medioevo, anche se con scarsa risonanza in quel periodo. Diventato in seguito il Mutuo Insegnamento, che ne riprendeva l’assunto, fu teorizzato da pedagogisti rinascimentali, fino a essere ufficialmente applicato al metodo didattico nell’Inghilterra di inizi Ottocento da Joseph Lancaster e Andrew Bell; in Italia se ne ritrovano echi nel metodo pedagogico di Maria Montessori e nel concetto di cooperazione tra bambini. Oggi, questo metodo dalle antiche origini viene comunemente definito peer teaching e racchiude due idee fondamentali, molto importanti nell’epoca della condivisione delle conoscenze: che il sapere vada condiviso tra gli individui senza che il rapporto gerarchico tra essi funga da discriminante e che si possa imparare insegnando – teoria della quale Richard Feynman era un convinto assertore. Nei tempi dei Massive Online Open Course e del personalized learning, è sufficiente avere accesso a internet per essere parte della grande comunità che gravita intorno al sapere: chi sa insegna e chi vuole sapere impara. L’educazione del resto è la voglia di tramandare alle generazioni successive i metodi per affrontare il futuro. Educazione e idea di futuro si uniscono nel concetto d’innovazione, che altro non è che il frutto di un lavoro di ricerca. Il fatto di vivere in un’epoca caratterizzata dalla diffusione del sapere nel più ampio spettro possibile potrebbe spingerci erroneamente a pensare di vivere nell’era di coloro che creano sapere. Questa è invece più l’era di coloro che sanno interpretare, metabolizzare e usare questo sapere.

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