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Presentazione IQD 67 presso la Palazzina Reale di Santa Maria Novella di Firenze

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Giovedì 10 novembre alle ore 18:00, durante il terzo incontro del ciclo di presentazioni “Serie Continua – libri di architettura e non solo”, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Firenze, è stata presentata la sezione Re:making City del numero 67 di IQD, curata dagli studi di architettura LDA.iMdA e Arw.

Durante l’evento, tenutosi presso la Palazzina Reale di Santa Maria Novella sede dell’Ordine Architetti PPC della Provincia di Firenze e Fondazione Architetti Firenze, sono intervenuti Roberta Busnelli (Direttore Editoriale di IQD), Paolo Posarelli (Architetto presso lo studio LDA.iMdA e curatore della sezione Re:making City), Cristina Toni e Cinzia Palumbo (Studio LDA.iMdA), Giorgio Cerrai (Ordine degli Architetti di Firenze) e Silvia Moretti (Fondazione Architetti Firenze).

La sezione Re:making City lavora su due tipologie di contributi: una prima costituita dall’apporto di specialisti che elaborano e sviluppano un tema specifico con taglio principalmente teorico e una seconda che raccoglie analisi e riflessioni su specifiche realtà urbane, cercando di cogliere progetti e ricerche incrociati con le letture evidenziate nella prima parte. Le tendenze che ne emergono parlano di una popolazione europea sempre più decisa a vivere nelle città e di una volontà a decongestionare la città dal traffico veicolare privato, con la conseguente necessità/ occasione di estendere la qualità urbana su tutta la città attraverso sistemi policentrici. Assume inoltre un’importanza centrale la politica abitativa che mira al superamento della logica del valore fondiario creando possibilità di convivenza per diversi strati sociali. Il tema più rilevante rimane in ogni caso quello del cambiamento climatico, le cui azioni per contrastarlo non possono partire dalle sole città.

È necessaria una strategia globale, che pare purtroppo interessare a pochi. Fattori ambientali e sociali, come l’aumento della popolazione e delle comunicazioni, sono all’origine del cambio di assetto. Quella di oggi, come emerge da questa analisi, è un’Europa in cambiamento, ancora omogenea e ricca, ma che mantiene delle differenze soprattutto nell’integrazione dei flussi migratori, che si materializzano nel modo di vivere ed accedere alle diverse opportunità. È chiaro ancora una volta che la città è l’espressione indiretta e diretta della democrazia. Di questo dobbiamo essere consapevoli se vogliamo che la città europea continui a essere un riferimento coniugatore di differenze, un luogo dove progettare il futuro. Nel mondo coesistono diversi modelli, non necessariamente democratici, mentre oggi aleggia la difficoltà di comprendere le direzioni del cambiamento e del nuovo assetto geopolitico post bellico.

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