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Villa Stgilat / Enric Ruiz Geli / Cloud 9

Architetto: Enric Ruiz Geli / Cloud 9
Luogo: Begur, Costa Brava, Spagna
Anno: 2019
Fotografo: Jordi Alcalà, Gregori Civera, Itot Produccions
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Affacciata sulle tranquille acque di Aiguablava, la spiaggia più a sud di Begur, in Costa Brava, il progetto Stgilat dell’architetto Enric Ruiz Geli, formato da una villa con annessa dependance e da un piccolo padiglione, è un brillante esempio di adattamento di una tipica costruzione Mediterranea allo Smart Building.

Costruite con l’impiego delle più moderne tecnologie e di processi produttivi digital-based e ad alta sostenibilità energetica, le strutture sono state sviluppate con l’intento di creare un progetto pilota basato sulla possibilità di integrare una combinazione di architettura tradizionale e tecnologia nel paesaggio naturale. Lo studio Cloud 9 dell’architetto Ruiz Geli è ricorso a un approccio olistico per progettare questa residenza estiva per una famiglia svizzera, il cui obiettivo era quello di disporre di uno spazio di benessere che anteponesse la qualità dell’architettura per ricerca, sviluppo e innovazione ad un logoro concetto di lusso.

Completato a fine febbraio, il progetto Stgilat dell’architetto spagnolo Enric Ruiz-Geli è un case study di uso contemporaneo di più tecniche volte a creare una versione smart della tipica architettura mediterranea. Alla base di questo progetto ci sono le ispirazioni alle metodologie di tre architetti che hanno segnato la storia dell’architettura del XX secolo: Richard Neutra, con il suo contribuito allo sviluppo dell’architettura moderna con nuove metodologie d’impiego dei materiali e lo sviluppo di innovativi sistemi prefabbricati, e Charles Ray Eames, che abbinarono le tecniche di prefabbricazione all’impiego di materiali industriali per realizzare case pratiche, economiche e facilmente riproducibili.

Seguendo lo stesso approccio e l’obiettivo di infrangere le barriere tra costruzione, spazio e sperimentazione, Ruiz-Geli ha voluto integrare nel paesaggio dell’Empordà, in Costa Brava, una residenza con annesso padiglione che combina il patrimonio culturale catalano con materiali innovativi e tecnologie digitali di ultima generazione. Nel progetto della villa, la tipica volta catalana, ripresa dalle case coloniche della zona, viene reinterpretata grazie alle potenzialità del design parametrico per dar vita a una copertura continua che definisce gli spazi interni. Anche nei materiali la volta viene attualizzata con l’impiego di compositi avanzati in fibra di vetro e di ceramiche di rivestimento appositamente create da un artista locale.

Il rivestimento ceramico esterno, che esalta il design parametrico della volta, è stato realizzato in tonalità che si fondono perfettamente nei colori della natura, mentre il rivestimento interno assolve una duplice funzione, decorativa e funzionale, di far risaltare le concavità e convessità e di assorbire le onde sonore per creare una perfetta qualità acustica. Annesso alla villa, lo studio Cloud 9 ha sviluppato, in collaborazione con uno dei più importanti centri artistici al mondo, il prestigioso Art Center College of Design di Pasadena, California, un padiglione sperimentale dalla forma organica, ispirata alle pigne dei pini locali. Dopo che concept e prototipi erano stati sviluppati all’interno dei laboratori universitari, il padiglione è stato realizzato grazie a una nuova tecnica, in cui una struttura gonfiabile effimera ha funto da supporto per una cassaforma in robusto tessuto, successivamente riempita con calcestruzzo leggero e ecologico. La struttura ultraleggera e le finestre in resina di pino hanno permesso – come spiega l’architetto – di sviluppare relazioni simbiotiche tra tecnologia e natura.

Ed è proprio l’integrazione nella natura l’altro elemento chiave del progetto: le strutture sono state collocate su pilastri per ridurre l’impronta ecologica a tutela del paesaggio e, anziché rimuoverli, alberi e piante sono stati trattati come parte integranti del progetto. Inoltre, la singolare forma del tetto canalizza in un serbatoio sotterraneo l’acqua piovana che, una volta filtrata con processi naturali, viene usata per la piscina e per le piante. E’ grazie a questo dialogo con la natura che questa straordinaria combinazione di architettura sostenibile e tecnologie digitali apporta valore aggiunto alla regione e all’intera cultura del Mediterraneo.

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