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The Chapel / Berger+Parkkinen

Architetto: BERGER+PARKKINEN
Luogo: Schlosspark, Styria, Austria
Anno: 2022
Fotografo: Ana Barros
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Progettare una cappella funeraria non è un’attività quotidiana per un architetto. A suscitare una certa curiosità e interesse creativo allo studio di architettura austro-finlandese BERGER+PARKKINEN è stato l’incarico affidatogli da una famiglia della Stiria. Un compito atipico e particolarmente stimolante, anche perché si trattava di “un edificio libero da funzioni compromettenti” come spiega l’architetto Alfred Berger. Come ben scrisse Adolf Loos in “Ornamento e crimine” nel 1908, solo una piccolissima parte dell’architettura appartiene all’arte: la tomba e il monumento. Tutto il resto, tutto ciò che serve a uno scopo, deve essere escluso dal regno dell’arte.

Ci siamo così trovati di fronte a un’area di confine dell’architettura, un’area in cui temi solitamente importanti come la funzione hanno poca influenza sul progetto. Era quindi necessario trovare un nuovo approccio, come base per il lavoro di progettazione vero e proprio” spiegano i progettisti. Il risultato è una cappella indipendente situata nel parco del castello e immersa tra alberi secolari, con una forma a torre, arcaica e minimalista, che si rifà alla cultura funeraria tradizionale della storia dell’uomo. Gli architetti hanno stabilito un collegamento visivo con il castello utilizzando la luce e l’orientamento verticale per creare il misticismo e l’atmosfera spirituale appropriati per una tomba.

IL MATERIALE

Se si esaminano gli esempi di architettura delle prime culture, le testimonianze più antiche della storia umana sono le tombe. Mentre le case erano costruite in legno, argilla, paglia e altri materiali deperibili, il desiderio di permanenza era fondamentale nella costruzione delle tombe. Questo vale ancora oggi per tutte le culture sedentarie.

Nel caso specifico, nel sito era presente una vecchia muratura che, in linea di principio, sarebbe stata adatta alla costruzione della cappella. Questa pietra locale proviene da un edificio agricolo citato in documenti di oltre 800 anni fa e crollato da tempo. Il materiale coincide con quello dei muri di sostegno e con la muratura delle fondamenta del castello.

La pietra, con tutte le sue particolarità, diventata quindi un elemento chiave del progetto, è stata usata dagli architetti per stabilire una connessione materico-estetica tra la nuova struttura e il castello. Anche le nuove mura sono state create con i resti di quelle vecchie, un bell’esempio di sostenibilità e di riciclo attraverso il riutilizzo diretto del materiale di demolizione esistente.

LA FORMA

Non tutte le pietre sono uguali e questa pietra locale presenta delle peculiarità. “Grezza e molto rustica, non si adatta a geometrie precise. Persino gli angoli non si ricavano facilmente. Questo materiale mostra il suo effetto migliore in superficie” afferma Alfred Berger. La soluzione è stata trovata nello sviluppo di una forma semplice senza angoli. Il risultato è un’unica forma rotonda che definisce con calma e forza la sua posizione nel paesaggio. Senza tempo come le mura del castello, ma contemporaneo nella precisione del suo design.

La torre, che rastrema leggermente verso l’estremità superiore, ha solo tre aperture. Il cancello e la stretta finestra sono incassati con telai prefabbricati in cemento armato sabbiato in pietra naturale. La terza apertura è formata da un foro circolare nella lastra del soffitto.

LA LUCE

Una porta a doppio battente conduce attraverso un piccolo vestibolo al vano della cappella sul lato opposto. La stretta finestra di fronte offre una vista sulla torre del castello. Attraverso questo asse visivo, la cappella dei morti è collegata al castello dei vivi. L’interno consacrato è ben illuminato anche quando la porta è chiusa, inondato dalla luce del sole che entra da un’apertura nel soffitto. L’apertura circolare offre una vista sul cielo. La luce zenitale esalta l’altezza della stanza, creando un orientamento verticale.

Un cono rovesciato con una superficie interna dorata diffonde la luce in modo uniforme verso il basso nella stanza. L’intensa luce proveniente dall’alto crea un caldo bagliore sulle pareti in pietra grezza. La plasticità e la profondità del materiale solido e perfettamente lavorato vengono messe in risalto dalla luce.

  • Project name: The Chapel
  • Location: Styria, Austria
  • Year: 2022
  • Firm: BERGER+PARKKINEN
  • Photography: Ana Barros

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