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S-LAB Istituto Nazionale di Fisica Nucleare / ELASTICOFarm

Architetto: ELASTICOFarm
Luogo: Torino, Italia
Anno: 2021
Fotografo: Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo
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Sorge a Torino S-LAB, il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) progettato dallo studio di architettura ELASTICOFarm di Stefano Pujatti.

S-LAB, il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è situato all’interno dell’area del Consiglio Nazionale delle Ricerche per promuovere la collaborazione dei due enti nello sviluppo di attività e programmi di ricerca comuni. Si tratta di un edificio semi-industriale dove vengono prodotti i macchinari e le strumentazioni di precisione per la sperimentazione portata avanti dall’Istituto, ma al contempo di un edificio con un forte valore simbolico per l’importanza dei contenuti della ricerca e per l’elevato valore scientifico di quanto viene qui realizzato.

Il progetto adotta la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi e, reinterpretandola, evita la riproposizione dell’immagine tipica dei capannoni industriali, operando una scomposizione dei volumi accentuata dall’utilizzo di pannelli di tamponamento in cemento armato di diverse colorazioni che, fuoriuscendo dai limiti dell’edificio, generano un’immagine destrutturata. Alcuni dei pannelli di calcestruzzo con i quali è costruito l’edificio contengono un’anima parlante che si rivela solo con precise condizioni di umidità dell’aria; un esperimento, sulla pelle di un edificio nato per la sperimentazione.

Il risultato è un edificio innovativo, simbolo e rappresentazione di una nuova concezione degli edifici produttivi, trasformati in spazi della creatività e della condivisione, anche attraverso una distribuzione planimetrica che individua al suo interno cortili e patii. I volumi dei quali si compone l’edificio, di varie altezze e articolazioni, rispondono alle diverse funzioni ospitate: dalla grande aula dell’officina ai più compatti spazi per i laboratori, agli uffici e alle aree di servizio.

La scomposizione in volumi differenti consente di mitigare l’impatto dell’edificio sull’esistente e di rapportarsi in maniera più coerente sia con l’edificio per uffici preesistente, al quale è collegato attraverso un corridoio vetrato, sia con il Parco Colonnetti confinante a sud-est, che costituisce un importante filtro naturalistico tra la zona densamente edificata di Mirafiori e quella lungo le sponde del torrente Sangone.

La posizione centrale del nuovo edificio rispetto al lotto lascia aperta la possibilità di immaginare futuri ampliamenti della struttura. Al fine di rafforzare il rapporto tra interno e esterno, l’articolazione planimetrica fa sì che lo spazio aperto non sia mai percepito come un’area di risulta, ma sia organizzato in zone: l’accesso con la quinta alberata, il cortile di ingresso, il patio, il verde a sud su cui si affaccia il refettorio, la zona tecnica di servizio a est.

L’edificio è progettato per contenere al minimo i consumi energetici e sfruttare le energie rinnovabili. Gli impianti presentano un alto contenuto tecnologico per rispondere alle esigenze della ricerca, che richiede laboratori con caratteristiche molto differenti tra loro, dalle officine meccaniche fino agli ambienti a atmosfera controllata.

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