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Principe Amedeo 5 / Vittorio Grassi Architetto & Partners

Architetto: Vittorio Grassi Architetto & Partners
Luogo: Milano, Italia
Anno: 2019
Fotografo: Diego De Pol
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Incluso tra i 18 progetti italiani nominati per la prossima edizione 2022 del Mies van der Rohe Award – la competizione europea di architettura a cadenza biennale che premia opere di architettura realizzate in tutta Europa, significative da un punto di vista concettuale, sociale, estetico, culturale e tecnologico – l’intervento di riqualificazione architettonica dello storico edificio di via Principe Amedeo a Milano è stato sviluppato dallo studio Vittorio Grassi Architetto & Partners seguendo il presupposto fondamentale del riconoscimento, che enuncia che l’architettura è importante per il messaggio culturale che riesce a trasmettere.

Il progetto, che esprime la filosofia dello studio, ha previsto la riqualificazione architettonica di un immobile nel centro di Milano, trasformando quello che, a partire dal 1850, anno della sua costruzione, fu la sede del consolato americano in un contemporaneo edificio per uffici, che oggi ospita su 8.700 mq 500 postazioni distribuite su cinque piani.

L’intervento ha affrontato il restaurol’ampliamento e il disegno degli interni con un approccio che rispetta e valorizza l’edificio storico e al contempo lo rinnova secondo i criteri di flessibilità e versatilità richiesti dall’ufficio moderno. Particolare attenzione è stata rivolta al tema della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ottenere il livello Gold della certificazione LEED grazie all’utilizzo di materiali ecologici, riciclati o riciclabili e al contenimento dei consumi energetici. In linea con le linee guida del progetto, basato sull’eccellenza dei contenuti, anche gli elementi scelti per arredare e decorare gli interni, come nel caso delle porte Albed, sono stati scelti per le loro qualità estetiche e tecniche e per la capacità di entrare in perfetta armonia con la storicità dell’edificio.

In progetti come quello di via Principe Amedeo – spiega l’architetto Vittorio Grassi – l’approccio progettuale è una ricerca orientata all’armonia tra il nuovo e l’esistente, senza compromettere la natura di ciascuno dei due e seguendo un approccio sostenibile ad ampio spettro: il nuovo porta con sé l’innovazione, la tecnologia, ma anche un approccio progettuale olistico, che guarda alla nostra contemporaneità e che non può prescindere da concetti di condivisione e da pratiche orientate alla salvaguardia del nostro pianeta; l’esistente richiede invece il rispetto del nostro patrimonio architettonico e storico assieme al coraggio di valorizzarlo e migliorarlo. L’elegante facciata ottocentesca, che parla della storia della città meneghina, cela oggi una corte interna, liberata dai posti auto e trasformata in un curato giardino. 

Qui è stato creato un nuovo volume vetrato a doppia altezza per ospitare spazi di lavoro e di condivisione, mentre la copertura dello storico edificio ha lasciato il posto a una sopraelevazione con un secondo volume vetrato, da cui è possibile godere di una spettacolare vista sullo skyline.

Sono stati fatti – prosegue l’architetto Grassi – diversi interventi per enfatizzare quello che è un edificio davvero simbolico per la città di Milano: Principe Amedeo racchiude in sé il fascino dei palazzi storici milanesi e allo stesso tempo lo spirito contemporaneo della città, uniti alla massima efficienza e innovazione in termini di sostenibilità. Dal punto di vista energetico siamo intervenuti su più fronti, installando ad esempio sistemi d’illuminazione a Led con sistema automatico di autoregolazione degli impianti, inserendo elevati fattori d’isolamento termico e acustico delle facciate, oltre a pannelli fotovoltaici e un sistema di controllo della qualità dell’aria.

Anche internamente il progetto reinterpreta l’edificio storico con l’inserimento di elementi che attualizzano e valorizzano forme e decorazioni originali, come nel caso delle porte Next e del sistema Ri-trait a scomparsa di Albed. Abbiamo selezionato porte Albed – aggiunge l’architetto Grassi – perché rappresentano il giusto equilibrio tra minimalismo, tecnologia e ricchezza di materiali: esteticamente assicurano uno stile elegante e versatile, che entra in perfetta armonia con gli interni, e una grande funzionalità, assicurando una durevolezza e una resistenza che diventa particolarmente importante negli ambienti di lavoro.

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