Muelle de San Blas / Colectivo C733
C733: per un’architettura logica, economica, efficiente e con una visione cosmica
Nel marzo 2019, la SEDATU Segreteria per lo Sviluppo Agrario, Territoriale e Urbano – istituita nel 2013 in Messico con l’obiettivo di promuovere concretamente lo sviluppo territoriale sostenibile e inclusivo attraverso la progettazione e l’attuazione di politiche per l’organizzazione territoriale, lo sviluppo agrario e lo sviluppo urbano e abitativo – ha incaricato l’Università Nazionale Autonoma del Messico, attraverso la Facoltà di Architettura, di sviluppare progetti di infrastrutture urbane in città fortemente vulnerabili. La Facoltà ha così convocato oltre quaranta professionisti con cariche accademiche per redigere un concorso per diverse tipologie quali l’economia, l’istruzione, la cultura, la salute e lo sport.
Una delle aree interessate dal Programma di Riqualificazione Urbana promosso dalla SEDATU – che nel solo primo anno ha portato alla realizzazione di ben 476 opere – è quella della storica città di San Blas, nello stato di Nayarit, incastonato tra l’Oceano Pacifico e le montagne della Sierra Madre occidentale e caratterizzato da un ricco e perfetto ecosistema. Tra i diversi spazi pubblici inclusi nel programma di riqualificazione, il Colectivo C733 – formatosi nel 2019 dall’unione di quattro studi di architettura con punti di forza complementari per la progettazione del Mercato pubblico di Metamoros – è intervenuto sul progetto di ripristino e sviluppo del Muelle de San Blas, il molo, che include un porto per traghetti con servizi turistici, un parco giochi pubblico, aree commerciali e un mercato dell’artigianato locale.
L’intervento di questo parco di circa 14.000 mq, completato quest’anno, si presenta come una composizione di linee con sottili corsi d’acqua che garantiscono refrigerio ai visitatori, giardini pluviali in pietra locale e percorsi che si snodano ispirati al movimento delle barche e delle onde, creando spazi ricreativi e aree di attesa all’ombra di alberi, nuovi ed esistenti, o sotto i grandi archi lignei che proteggono una serie di strutture in argilla locale. Il cromatismo del complesso è definito dall’ocra del legno, dai toni rossastri dell’argilla e dai colori del cemento che ne modificano la trama e i motivi all’interno del paesaggio.
Pietre vulcaniche locali segnano il confine tra l’acqua del molo, le mangrovie e il traffico dei visitatori. Prima di affrontare questo progetto, così come facemmo due anni fa per il Mercato di Metamoros, abbiamo riflettuto a lungo sui limiti, sui confini, sui passaggi, sull’utilizzo e sui ritardi che comporta intervenire su uno spazio pubblico, per cercare proprio nelle problematiche e nelle criticità del sito la soluzione ottimale per definire, con l’impiego di contenute risorse locali, un parco per il benessere dell’uomo e dell’ambiente.
- Colectivo C733: Gabriela Carrillo, Eric Valdez, Israel Espín, José Amozurrutia and Carlos Facio (TO)
- Design Team: Sofía Pavón, Roberto Rosales, Abraham Espindola
- Structures: LABG (Eric Valdez), GIEE
- Electrical and mechanical engineering: Enrique Zenón
- Landscape architects: Taller de Paisaje Hugo Sánchez
- Other consultants: Luz en arquitectura, Pedro Lechuga, TEMAS MX