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EVA PRATS RICARDO FLORES / FLORES & PRATS

Second Hand IQD 56

BIOGRAFIA

Nato a Buenos Aires nel 1965, Ricardo Flores ha studiato architettura all’Università di Buenos Aires. Dal 1993 al 1998 ha collaborato come architetto presso lo studio di Enric Miralles. Nel 2016 ha conseguito un dottorato di ricerca in architettura presso ETSAB (Escola Tècnica Superior d’Arquitectura de Barcelona”). Dal 2004 al 2012 ha insegnato presso la scuola di architettura dell’Università Internazionale di Catalogna (Esarq-UIC), insegna anche alla facoltà di Architettura, Design e Urbanistica all’Università di Buenos Aires e nella scuola di Architettura ETSAB a Barcellona. Eva Prats è nata a Barcellona nel 1965. Ha studiato architettura all’ETSAB, dove si è laureata nel 1992. Dal 1986 ha collaborato con l’architetto di fama internazionale Enric Miralles. Dal 2014 insegna architettura presso il RMIT – Royal Melbourne Institute of Technology e dal 2019 è Guest Professor presso L’ETH di Zurigo. Nel 2019 è stata finalista del concorso “Women in Architecture Award”. Nel 1998 fondano lo studio Flores & Prats con sede a Barcellona. Tra i progetti più noti ricordiamo Museo de los Molinos, Nave Yutes, Plaza Pio XII, Casal Balaguer, Campus Microsoft, Edificio 111 e Teatro Sala Beckett, ma anche progetti mobili e portatili come la Casa in una valigia e Joyero Mireia. Il loro lavoro è stato ampiamente premiato, pubblicato ed esposto; nel 2009 hanno vinto il Gran Premio per il Miglior Lavoro Architettonico della Royal Academy of Arts di Londra con il progetto di restauro del Mills Museum di Palma di Maiorca e nel 2011 vincono il Premio Internazionale Dedalo Minosse a Vicenza per il Nuovo Campus Microsoft di Milano. Il loro lavoro è stato esposto alla Biennale di Venezia nel 2012, 2014, 2016 e nel 2018. Il progetto di restauro di Sala Beckett ha ricevuto il Barcelona City Prize nel 2016, nel 2017 è stato finalista per il FAD Architecture Prize, ENOR Architecture Prize e Beazley Designs of the Year al Design Museum di Londra, nel 2019 è stato il vincitore del premio The Architectural Review ‘New into old’. Flores & Prats hanno ricevuto una menzione speciale nei premi di architettura nazionale per la Spagna e sono stati nominati architetti dell’anno agli AD Awards 2018.

Second Hand

Un abito usato porta in sé la memoria del proprietario precedente; iniziare a usarlo è un esercizio che richiede sempre tempo e fiducia prima di arrivare a sentirlo come proprio. Vestire di “seconda mano” significa immergersi in una disciplina di adattamento e, in qualità di architetti, quando lavoriamo con degli edifici esistenti per adattarli a un nuovo utilizzo, il nostro lavoro ha qualcosa di molto simile a questa forma di adattamento a un abito già usato da altri: devi scucirlo per scoprire il cartamodello usato, lavorare a partire da questo, tagliando da un lato per aggiungere da un altro, potrebbe essere necessario del tessuto nuovo o dover aggiungere delle tasche… e così via finché il capo non si adatta e si identifica perfettamente con il nuovo proprietario. Il gentile invito della rivista IQD a curare una sezione in questo numero, accanto alla presentazione di altri progetti, ci è sembrata un’opportunità per sviluppare il tema del riuso nel mondo delle cose e delle idee, qualcosa di cui in architettura si sta iniziando a parlare molto sotto il termine di “Riuso Adattivo”. In questo momento ci stiamo sforzando di definire e aggiungere a questo termine le tante dimensioni che questo implica, con le perplessità che ci provoca il dover imparare a riscoprire una disciplina così antica come quella del riuso, qualcosa che avevamo allontanato dal centro dei nostri interessi in questa società sempre a corto di tempo e abituata al nuovo. Il nostro primo approccio alla disciplina del riuso adattivo è avvenuto attraverso il mondo dell’architettura e in seguito le abbiamo dedicato dei corsi all’interno delle università dove insegniamo. In questo numero di IQD il termine “Seconda Mano” ci aiuta a presentare il tema del riuso in uno scenario più ampio e a raccogliere in queste pagine progetti di architetti, artisti, cuochi, designer, drammaturghi o registi che ci parlano di un secondo possibile utilizzo, lavorando con i ricordi, gli spazi, le cose o le idee: progetti concreti che condividono responsabilità, amore, forma e persino incanto per quelle testimonianze che il tempo fa regolarmente arrivare al confine tra una generazione e l’altra.

SECOND HAND

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