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Andrea Boschetti

Right to Housing IQD 72

BIOGRAFIA

Architetto e dottore in ricerca di progettazione urbana presso l’Istituto d’Architettura di Venezia (IUAV), Andrea Boschetti ha fondato nel 1999 lo studio di architettura e urbanistica Metrogramma, con sede a Milano, di cui oggi è ceo e direttore artistico. Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana (2004) e Benemerenza per la Cultura e l’Arte Italiana conferita dalla Presidenza della Repubblica (2008), Andrea Boschetti, insieme a Metrogramma, ha partecipato negli anni a molte esposizioni internazionali, tra cui La Biennale di Venezia (2000, 2008, 2010), la London Exhibition (2008) e la Brasilia Exhibition (2008). È stato poi direttore della V edizione della Biennale Internazionale di Architettura “Barbara Capocchin” (2011-’12) dedicata ai temi della rigenerazione urbana progettando, insieme a Michele De Lucchi, l’allestimento della mostra di Palazzo della Ragione a Padova dal titolo “Superurbano”. Attualmente è anche art director e head of design di The One Atelier, società londinese specializzata nel real estate di lusso. Nel settembre 2019 si è aggiudicato, insieme a Stefano Boeri e Petra Blaisse, il concorso internazionale per la ricostruzione del Quadrante Val Polcevera – il Cerchio Rosso e il Parco del Ponte a Genova. Infine, nel maggio 2021 ha vinto, con Loreto Open Community, il bando internazionale promosso dal Comune di Milano insieme a C40 Reinventing Cities, per la riqualificazione urbana di piazzale Loreto a Milano, oggi in fase esecutiva.

Right to Housing

Quando mi fu chiesto di curare un numero di IQD, risposi che l’avrei fatto solo quando avessi sentito l’urgenza di contribuire in modo efficace alla costruzione di un numero, che avesse come focus un tema che consideravo cruciale, non solo in ottica disciplinare, ma anche e soprattutto per stimolare una discussione culturale e politica. Il momento è arrivato. La Città e il Diritto alla Casa per tutti è il tema del numero, a cui seguirà una seconda edizione nel 2024 e una terza l’anno successivo a comporre una trilogia-osservatorio. Mi sono ripromesso di svolgere soprattutto un ruolo di regia, abbandonando ogni autoreferenzialità e lasciando a maggiori esperti e ricercatori la riflessione scientifica, così da rendere questo numero più audace nelle riflessioni, profondo nei contenuti e politicamente provocatorio. Il numero è organizzato intorno a tre grandi capitoli di discussione. 1 Il diritto alla casa e l’effettiva possibilità d’accesso a questo diritto in Italia e Europa. 2 La casa e la sua estensione oltre se stessa, nelle città, nelle comunità, osservando modelli abitativi contemporanei. 3 Gli aspetti tecnici connessi alla flessibilità, alla sostenibilità vera, alle risorse in gioco e alla capacità reale delle imprese. Affrontare il tema del diritto alla casa per tutti, alla luce delle fragili e inconsistenti politiche urbanistiche attive nelle città in questo senso, ma credendo ancora nei principi e nei valori democratici di questo mestiere, si rivela necessario, per quanto divisivo. Dopo anni di ricerca, progetti e pianificazioni che hanno messo al centro della questione urbana il presupposto della rigenerazione – vale a dire la necessità di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente, buono e cattivo, delle nostre città, e non più solamente storico – oggi ci troviamo di fronte alle prime conseguenze negative di tali strategie. Il fenomeno più drammatico e, purtroppo sempre più evidente, è quello della gentrificazione (in inglese letteralmente borghesizzazione), vale a dire quel processo che nell’ambito della riqualificazione e del rinnovamento di interi brani di città degradati e poveri in zone abitative di pregio, trasforma e scompagina, spesso in modo irreversibile, la composizione sociale originaria a causa dell’innalzamento dei prezzi degli affitti e degli immobili, con l’inevitabile espulsione di intere fasce di popolazione verso altre zone urbane o rurali. Se la rigenerazione delle città e dei territori post-industriali aveva come obiettivo quello di arrestare e rallentare il devastante consumo di suolo che la cementificazione ha provocato, e sta purtroppo ancora provocando con conseguenze irreparabili per i nostri paesaggi, la gentrificazione è il suo rovescio della medaglia; la cartina al tornasole di un nuovo e gigantesco problema sociale per le realtà urbane. Una criticità che sta divenendo una polveriera e che vede nella forbice sempre più divaricata tra ricchezza e povertà, quindi tra salari e costi delle case, il nodo cardine da affrontare per salvare ogni presupposto di democrazia, che poi è il senso e l’essenza fondante delle nostre città.

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