
Roberta Busnelli, Editore e Direttore Responsabile della rivista di architettura e design IQD, intervista Wolfgang Marzin, Presidente e CEO di Messe Frankfurt GmbH
Roberta Busnelli, Editore e Direttore Responsabile della rivista di architettura e design IQD, intervista Wolfgang Marzin, Presidente e CEO di Messe Frankfurt GmbH. Messe Frankfurt e la sua sede centrale si trovano a Francoforte sul Meno. Il Gruppo ha 28 filiali, impiega circa 2.500 persone e organizza circa 150 fiere e mostre in oltre 50 località in tutto il mondo.

1. Ripercorrendo brevemente la lunga storia di Messe Frankfurt, quali sono stati i principali key success factor che l’hanno portata ed essere oggi la più grande fiera d’Europa e tra le prime tre al mondo?
L’importanza di Francoforte è molto legata alla storia d’Italia. Dobbiamo tornare indietro al XIII secolo, quando Federico II, re di Sicilia, venne eletto prima Re e poi Imperatore di Germania a Francoforte e, in seguito, Imperatore del Sacro Romano Impero. Fu lui ad autorizzare qui la prima manifestazione fieristica ufficiale della storia. Fino all’inizio del XVII secolo Francoforte, anche grazie alla sua posizione geografica, fu la principale città del Sacro Romano Impero. Una connessione, quella tra Germania e Italia che è durata nel tempo. I primi espositori stranieri delle nostre fiere sono italiani. La posizione geografica, nel cuore dell’Europa, la rende ancor oggi un fulcro primario per commercio e trasporti, oltre ad essere un importante centro finanziario, ospitando la Banca Centrale Europea. Una lunga storia e un presente che rendono la città affidabile per tutti i nostri partner, con cui formiamo un grande team internazionale.
2. Secondo lei, cosa è cambiato in questo primo ventennio del XXI secolo nell’organizzazione di fiere ed eventi? E come queste evoluzioni rispecchiano i cambiamenti della società?
Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito a un’evoluzione significativa nell’organizzazione di eventi e fiere, che sono sempre state lo specchio delle relative società, in particolare del loro sviluppo economico. In un primo momento, le aperture dei mercati e la globalizzazione, che ha segnato un punto di svolta a partire dagli anni ’80, hanno permesso una sempre maggiore internazionalizzazione degli eventi. Con il passare degli anni però, e in particolare negli ultimi quindici anni, abbiamo dovuto adattarci a nuovi scenari: l’emergere di tensioni commerciali, in alcuni casi il ritorno a politiche di chiusura delle frontiere e una maggior attenzione ai mercati locali ci hanno spinto a diversificare la nostra presenza globale. Parallelamente, la rapida evoluzione dell’Internet degli ultimi anni, sempre più presente nella vita quotidiana delle persone, ha determinato un percorso verso una digitalizzazione qualificata e professionale. Le fiere ora non sono più solo manifestazioni fisiche, ma si sono arricchite di componenti digitali, creando eventi ibridi e piattaforme online che consentono di mantenere il dialogo con espositori e visitatori durante tutto il corso dell’anno. Anche internamente abbiamo affrontato una profonda trasformazione, digitalizzando tutti i processi, migliorando la comunicazione sia interna sia con clienti e stampa. Questo ci consente oggi di essere più rapidi, più reattivi e vicini alle esigenze dei nostri interlocutori. La digitalizzazione inoltre è sempre più consapevole e sostenibile. Quello della sostenibilità è diventato l’argomento più affrontato negli ultimi decenni. Il portfolio delle nostre fiere è sempre più pieno di soluzioni efficienti, sostenibili e orientate al futuro del pianeta. Abbiamo introdotto fiere dedicate all’efficienza energetica, alla produzione industriale intelligente e alla nuova mobilità sostenibile, come testimonia anche l’organizzazione della più grande fiera al mondo dedicata alla Bicicletta (Eurobike). Dobbiamo essere sempre i primi a fornire informazioni, attraverso i prodotti e le conferenze, sulle soluzioni in grado di guidare la transizione verso una mobilità intelligente e sostenibile.

3. Può dare una sua visione sul futuro delle fiere nel prossimo decennio? Come vede il contributo di digitale e IA?
In passato molti hanno temuto che gli incontri digitali potessero sostituire quelli fisici, ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo esseri umani e sociali e che il bisogno di interazione diretta e personale resta fondamentale. Detto questo, come ho detto prima, la digitalizzazione ci ha fornito nuovi strumenti di comunicazione, tra cui l’IA, che dobbiamo saper utilizzare. A noi, ad esempio, in qualità di organizzatori di fiere e eventi, consente di rispondere meglio alle esigenze dei nostri espositori, per fare in modo che abbiano, in tempi sempre più rapidi e a livello internazionale, il miglior ritorno dalle loro partecipazioni. Il mondo digitale non è in concorrenza con gli incontri vis-a-vis, ma crea piuttosto una sinergia che rende le fiere sempre più dinamiche ed efficaci. La vera sfida è stata e continua a essere quella di integrare il mondo fisico con quello digitale. Oggi non sono più due mondi separati, ma un’unica realtà. L’IA, in particolare, sta diventando sempre più parte attiva e integrante di questo processo.
4. Cosa avete imparato dagli anni della pandemia, a cui Messe Frankfurt ha risposto con grande tempestività e professionalità?
La pandemia ci ha insegnato che siamo tutti vulnerabili. E che dobbiamo imparare a essere più umili, meno egoisti e ad affrontare i cambiamenti con grande flessibilità. E ad essere anche più coraggiosi. Messe Frankfurt ad esempio nel periodo della pandemia ha avviato un piano d’importanti investimenti per migliorare i sistemi informatici e le tecnologie d’informazione e per rafforzare i propri servizi e la propria infrastruttura digitale. Usufruendo anche di supporti economici da banche internazionali, tutti nati in seguito a meeting virtuali, in Cina come a Dubai.

5. Quali sono secondo lei le due manifestazioni fieristiche che ad oggi incarnano più di tutte i valori presenti e futuri di Messe Frankfurt?
Come succede per i figli, che si amano tutti allo stesso modo, devo dire che per me tutte le nostre fiere sono ugualmente importanti. Se però parliamo di quelle che maggiormente incarnano i nostri obiettivi, allora sono le fiere dedicate all’abitare, alla casa, al costruire tecnico e alle tecniche di produzione di energia. Sappiamo che circa il 40% del consumo energetico mondiale è attribuibile agli edifici e all’abitare. Se vogliamo ridurre le emissioni di CO₂ e i costi energetici dobbiamo quindi partire da lì. In questo senso direi che le due fiere che maggiormente si distinguono sono Light + Building, evento di riferimento nei settori illuminazione e edilizia intelligente, che ha celebrato il suo 25° anniversario, e ISH, importante fiera internazionale per i settori del bagno, delle tecnologie per il risparmio energetico, della climatizzazione e dell’automazione dei moderni edifici che esiste da 60 anni. Naturalmente c’è anche una percentuale di consumi legata alle emissioni da traffico, e anche in questo campo siamo impegnati con fiere dedicate ad esempio alla meccanica e alla mobilità sostenibile. Abbiamo inoltre principali fiere nel settore tessile, importante per la produzione sostenibile e il riciclo dei tessuti. Sono per noi tutti momenti d’incontro in cui si presentano e conoscono le soluzioni pensate per migliorare il nostro futuro.
6. Quali politiche sono previste per richiamare sempre più l’attenzione del visitatore sugli aspetti di sostenibilità dei prodotti esposti?
Cerchiamo di implementare il nostro programma di seminari e contenuti in due grandi aree, una relativa all’acqua e ai servizi sanitari, l’altra all’edilizia abitativa e alle tecnologie per l’edilizia. Siamo orgogliosi di poter dire di avere in ogni parte del mondo eventi che puntano a migliorare la vita di tutti noi e del pianeta. Come FESI, l’evento dedicato all’Edificio Sostenibile e Integrato: il nuovo progetto di Messe Frankfurt Italia, unico nel suo genere, che riunirà quest’anno a Bologna tutte quelle realtà impegnate nel raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 in tema di sistemi sostenibili. Ogni evento organizzato da noi propone un’offerta di contenuti a più livelli, che vanno da seminari tenuti da esperti a visite guidate a tema, workshop e forum sull’innovazione, aumentando il valore degli eventi e attirando migliaia di espositori e decine di migliaia di visitatori. Le fiere promuovono la collaborazione tra fornitori, progettisti e installatori. È un’attrazione continua a più livelli per i key player, come gli architetti, ma anche per i professionisti del settore, che sono i nostri espositori. Questi ultimi fanno a loro volta molta promozione per portare in fiera il maggior numero di loro clienti e architetti. Quello che fanno assieme noi è in definitiva un grande lavoro di squadra: ogni espositore è pronto a condividere i propri clienti con la concorrenza e viceversa con l’obiettivo di portare in fiera il maggior numero di visitatori possibile e creare così un’esperienza espositiva unica.

7. C’è un messaggio che vuole rivolgere in particolare alle tante aziende italiane e agli architetti nostri lettori?
Sì, direi loro semplicemente: continuate a essere così come siete! Siate creativi! Per quanto riguarda gli architetti, nel corso dei miei 35 anni di esperienza lavorativa, ho visto quanto questi ultimi abbiano un’influenza profonda sul mondo, non solo attraverso la creazione di bellezza, ma anche attraverso un impatto concreto e duraturo. Progettare edifici belli e funzionali è sempre stato importante. Tuttavia, oggi è ancora più evidente come architetti e ingegneri abbiano la responsabilità di contribuire a plasmare il mondo in modi davvero significativi. Il mio messaggio è quindi quello di continuare a coltivare la creatività, che so già essere una grande qualità di voi italiani. Vorrei inoltre invitare tutti a collaborare per affrontare le sfide che ci attendono nei prossimi anni: credo che il successo dipenda molto più dalla collaborazione che non dalla competizione. E questo messaggio vale in modo particolare per l’Europa, che deve restare unita, perché insieme possiamo esprimere una forza straordinaria.
