James Simon Galerie / David Chipperfield Architects
Completato nel dicembre del 2018, il nuovo edificio che funge da ingresso all’Isola dei Musei di Berlino – Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1999 – è stato dedicato alla figura di James Henry Simon, imprenditore e filantropo ebreo che donò, prima della sua morte, nel 1932, gran parte della sua splendida collezione d’arte, incluso il famoso busto di Nefertiti, ai Musei statali della città. La struttura, progettata dalla sede berlinese dello studio David Chipperfield Architects, si trova tra il canale Kupfergraben e la facciata sud-occidentale del Neues Museum, uno dei cinque musei che, assieme all’Altes Museum, al Pergamonmuseum, al Bodemuseum e all’Alte Nationalgalerie, forma il complesso dell’Isola dei Musei.
Progettato in stile classico nella metà del XIX secolo dall’architetto Friedrich August Stüler, allievo di Karl Friedrich Schinkel, il Neues Museum, gravemente danneggiato durante la II Guerra Mondiale, venne riaperto nel 2009 dopo un delicato restauro curato dall’architetto Chipperfield.
Assieme alla Promenade archeologica – il percorso sotterraneo che andrà a collegare tutti i musei, ad eccezione dell’Alte Nationalgalerie – la James Simon Galerie, che ospita al suo interno una caffetteria, i servizi di accoglienza quali biglietteria, toilette e guardaroba, un auditorium da 300 persone e uno spazio per esposizioni temporanee, rappresenta il nerbo del masterplan dell’Isola, sviluppato dallo stesso Chipperfield nel 1999. Il suo ruolo – è stato il commento di Chipperfield – non è tanto definito dalla sua funzione quanto dalla sua responsabilità come edificio pubblico nel cuore della città.
L’alto zoccolo in pietra su cui poggia il colonnato della James Simon Galerie, progettata da David Chipperfield Architects, oltre a integrarsi perfettamente nel contesto monumentale dell’Isola dei Musei di Berlino, ricopre l’importante funzione di rinforzare l’argine del canale Kupfergraben. Al di sopra del basamento, a contrastarne l’imponente solidità, si erge una serie di sottili colonne che segnano gli spazi della galleria e ne caratterizzano il linguaggio architettonico, riprendendo in chiave contemporanea e mai scontata il disegno originale ottocentesco di Federico Guglielmo IV di Prussia per un complesso museale concepito come un’Acropoli dedicata alle Arti e Alla Scienza.
Gran parte di questo livello principale è accessibile al pubblico anche oltre gli orari di apertura, estendendo in questo modo gli spazi pubblici del complesso. Gli esili pilastri proseguono il colonnato di Friedrich August Stüler, che, come da progetto originale, termina nel vicino Neues Museum, formando un piccolo peristilio tra una delle sue facciate e la galleria. Le tre rampe dell’imponente scalinata d’ingresso, posta tra il basamento e il colonnato inferiore, inviteranno i numerosi visitatori del cluster museale all’interno dell’edificio a partire dalla prossima estate, quando la struttura verrà ufficialmente inaugurata. Dai qui i visitatori verranno guidati al piano espositivo principale del Pergamonmuseum attraverso un generoso foyer, con annessa caffetteria, posto al piano superiore. Un mezzanino, situato al di sotto del foyer d’ingresso, ospita il negozio, il guardaroba e i servizi igienici, mentre gli spazi dedicati alle esposizioni temporanee e l’auditorium si trovano nel seminterrato.
Così come il linguaggio architettonico della nuova James Simon Galerie fa riferimento, nel colonnato e nella scalinata, al codice stilistico degli architetti che, come Karl Friedrich Schinkel e Friedrich August Stüler, hanno lavorato alla progettazione degli edifici dell’Isola dei Musei, anche il linguaggio materico, dominato negli interni da cemento prefabbricato con finitura faccia vista liscia, ritrova all’esterno la sua anima classica nella scelta della pietra ricostruita con aggregati di pietre naturali, che si fonde con la ricca paletta dei materiali impiegati, in particolare con il calcare e le arenarie.