Villa in Noto / Westway Architects
Westway architects ha recentemente completato il progetto per una nuova residenza di villeggiatura, a pochi chilometri da Noto, su un’altura che si affaccia sulla Riserva Naturale di Vendicari. La casa è pensata per una famiglia di Milano, ed articolata in tre grandi corpi geometrici distinti e visivamente collegati da un percorso di scorci che legano interno e esterno; immersa in un esteso uliveto, la residenza intende diventare un unicum con il paesaggio e con l’orizzonte.
“Il luogo ha ispirato moltissimo la genesi del progetto: abbiamo voluto creare un “inno al paesaggio” a partire dai volumi materici che compongono la casa. Le grandi vetrate poi permettono al paesaggio di entrare nella casa. Abbiamo anche inglobato un grande albero di corbezzolo, a ribadire il legame tra la vita domestica e l’elemento naturale “ – spiega Laura Franceschini.
I tre volumi definiscono nella forma le funzioni della casa, il blocco più ampio definisce la zona giorno, mentre i due più minuti la zona notte. “Uno dei blocchi nasce dalla rottura e dalla rotazione che amplifica la relazione-opposizione tra i due e ne accentua le geometrie “ aggiunge Luca Aureggi.
La scelta delle forme, delle cromie e dei materiali, sottolineano l’intenzione progettuale di costruire un’architettura contemporanea, dove applicare elementi della tradizione; la pietra di Noto infatti è il rivestimento scelto per i volumi architettonici, invece per le pavimentazioni esterne si è scelto di utilizzare la pietra di Modica, più scura. Un intonaco marrone disegna il corridoio, che attraversa e collega tutti gli spazi della casa.
La scelta cromatica deriva dall’intenzione di contrapporre uno spazio longitudinale, scuro, quasi compresso, agli spazi più ampi delle stanze, inondate di luce naturale. Anche il vetro rientra tra i principali materiali scelto proprio garantire il rapporto osmotico tra esterno ed interno della casa. La casa nel paesaggio o il paesaggio nella casa? Entrambe le relazioni sono vere per questa villa unifamiliare che tanto lega la sua vocazione ad essere una continua esperienza tra interno e esterno.
La casa è costituita da tre blocchi ruotati uno verso l’altro e uniti da un lungo corridoio ribassato che accoglie al suo interno cucina, blocco scale, nicchie e armadi a muro. Il corridoio si spezza come a “ramificarsi” e non è un caso che proprio un albero venga inglobato negli ambienti della casa. Zona giorno e zona notte sono distinte ma in continua relazione con l’esterno attraverso grandi vetrate, studiate nel dettaglio per contenere pacchetti tecnologici e di efficentamento energetico. Moltissimi gli esempi di arredi custom-made disegnati da Westway Architects tra cui tavoli, i divani e gli armadi la cui texture ricorda i materiali tipici della campagna locale.
L’intero prospetto verso ovest è invece più introverso, dove le aperture somigliano a feritoie, come l’entrata principale, che rievoca i tagli dei muri di cinta dei bagli. Il sistema di coperture è studiato come un incastro di falde, in parte calpestabili e accessibili tramite una scala, che diventa elemento protagonista di un’intera parete della zona giorno; completano la villa una piscina e un piano interrato dedicato a locali tecnici e garage.
- Structural engineer: Giuseppe Ingallina
- Size: 250m2
- Plant engineer: Raffaele Gragnaniello
- Lighting Design: Marco Stignani
- Construction Company: Engineer Giuseppe Ingallina