Villa Uliveto / Noname Studio
Carovigno è un piccolo comune della provincia di Brindisi, nella parte meridionale della Puglia. Villa Uliveto, progettata dallo studio di architettura Noname, nasce dagli elementi naturali in cui è immersa. Il primo è costituito da un basso muro in blocchi di calcarea che delimita la parte carsica del terreno dal podio naturale su cui sorge la villa, il secondo elemento sono gli ulivi, una presenza costante in tutto il paesaggio agricolo pugliese nonché una risorsa inestimabile “sculture astratte modellate dal tempo e dal vento” così li definiscono gli architetti autori del progetto Andrea Perego e Görkem Güvenç.
Il progetto si sviluppa su un terreno esteso da est a ovest, completamente popolato da ulivi di medie dimensioni. Alla villa si accede attraverso un vialetto di ghiaia che nel finale rivela una natura antropizzata. La costruzione avviene preservando l’integrità degli ulivi esistenti, di cui solo tre sono stati ricollocati all’interno del terreno. Un ulivo secolare, collocato casualmente al centro del podio naturale, è il vero punto centrale dell’edificio, la cui presenza ne determina l’impronta.
La composizione dell’edificio annuncia esplicitamente la gerarchia delle funzioni e il loro rapporto reciproco nello spazio: un cubo contiene la zona giorno della villa e interseca un basso prisma oblungo della zona notte. I due volumi sono leggermente ruotati per abbracciare l’ulivo secolare, centro di una terrazza aperta e principale spazio relazionale, nonché cuore della vita all’aperto.
Il margine tra l’interno e l’esterno della casa si esprime in un sistema di dispositivi di mediazione. Un lucernario verticale che permette alla luce invernale, più bassa sull’orizzonte, di penetrare all’interno della casa, interrompe il tetto tra la cucina e la zona pranzo. La diversa geometria delle aperture incornicia il paesaggio rurale conferendogli aspetti sempre distinti; l’apertura a perno verticale del bagno padronale si affaccia su un patio privato, un luogo dove i proprietari possono vivere seguendo il ritmo della natura. La stanza aperta all’estremità della stecca è una finestra sul cielo.
La casa è caratterizzata da una rigida stereometria di forme pure rivestite di calce bianca e si staglia sul paesaggio. La pietra di Apricena, un materiale calcareo estratto sulle pendici del Gargano con tonalità che vanno dal beige, all’avorio e al rosa, è stata utilizzata in diverse parti della casa e declinata nelle sue varianti superficiali. Corre sul pavimento in piastrelle burattate, circonda le finestre con lastre levigate, segna le soglie di accesso con lastre bocciardate ed è utilizzata come rivestimento interno della palladiana.
Gli arredi non seguono un’unica linea stilistica, ma appartengono a “mondi” lontani che, sorprendentemente, riescono a dialogare in armonia, descrivendo l’anima cosmopolita dei proprietari.
- Area: 170 sqm
- Client: Private
- Engineering: Ing. Francesco Cavallo
- Design Partner: Arch. Francesco de Felice