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Dispositivo Architettonico di Memoria

Architetto: Ambientevario
Luogo: Formigine, Italia
Anno: 2024
Fotografo: Federico Covre
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COMPLESSO RESIDENZIALE LA MOLINELLA – AMBIENTEVARIO

In un punto nevralgico del tessuto urbano del comune di Formigine, in provincia di Modena, caratterizzato dalla presenza di una linea ferroviaria e da una fitta stratificazione storica e sociale, ha preso vita il progetto del complesso residenziale La Molinella, firmato dallo studio di architettura e ingegneria Ambientevario. L’originale complesso edilizio nacque qui a fine Ottocento, nei pressi di un antico mulino seicentesco. In risposta alle esigenze abitative dei lavoratori del mulino sorse questo piccolo insediamento, la cui architettura modesta e funzionale racconta una storia di lavoro e territorio. Il nome stesso si riferisce proprio al piccolo complesso edilizio adiacente al mulino, simbolo di una comunità e di un’epoca.

Il nuovo intervento, di 700 mq, non ha sostituito né cancellato quella memoria, ma l’ha interpretata in chiave architettonica, aprendo un dialogo attivo con il passato. Elemento fondativo di questo dialogo è il muro in mattoni faccia a vista, ricostruito sul tracciato originario con gli stessi mattoni storici recuperati. Le bucature presenti nell’antica facciata sono state fedelmente ripristinate secondo l’impianto originario, restituendo al prospetto la scansione storica.

A completare questo gesto di cura e rispetto sono state ricollocate l’antica targa in pietra con l’incisione Molinella e la nicchia votiva con la Madonnina, segni identitari che riaffermano la continuità visiva del luogo. Oltre al valore simbolico, questo muro assume anche la funzione tecnica di mantenere l’allineamento della facciata lungo via Giardini, di agire come filtro acustico per i rumori provenienti dalla strada e di creare un’intercapedine protetta, che accoglie i balconi delle nuove unità abitative, una soglia viva tra pubblico e privato.

Alle spalle del fronte storico del complesso edilizio La Molinella, ricostruito sul tracciato originario con i mattoni storici recuperati, si articolano tre nuovi volumi abitativi che riprendono a loro volta l’impianto originario. Sul piano espressivo, la matericità dei mattoni si confronta con l’essenzialità dei volumi e con le strutture metalliche verniciate in rosso, che richiamano esplicitamente il linguaggio delle architetture agricole rurali della zona. Il colore, più che decorazione, diventa codice identitario, radicando il nuovo intervento nel paesaggio.

Dal punto di vista costruttivo gli edifici sono stati realizzati con struttura portante in XLAM, una scelta che garantisce sostenibilità, rapidità di montaggio ed elevate prestazioni energetiche. Tutti gli elementi sono assemblati a secco, un approccio costruttivo che riduce l’impatto ambientale e facilita eventuali future modifiche, garantendo flessibilità distributiva e ottime prestazioni termiche e acustiche. Gli edifici sono completamente alimentati da fonti elettriche supportate da pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo energetico, mentre l’isolamento termico e acustico è garantito da soluzioni isolanti stratificate e serramenti performanti.

La scelta del legno strutturale e l’uso di strutture metalliche per i balconi e le scale riflettono una volontà di costruire un’architettura leggera, reversibile e sostenibile. La cura del dettaglio e il riuso dei materiali raccontano la cifra estetica ed etica del progetto: le pianelle in cotto dei vecchi solai sono state recuperate e reimpiegate nei marciapiedi e nei balconi, stabilendo un legame tangibile con la materia del passato.

Questi dettagli rendono il complesso non solo sostenibile, ma anche profondamente radicato in una continuità storica e sensoriale. Il tema della memoria delle preesistenze costituisce la chiave di lettura più profonda del progetto de La Molinella, che si relaziona con l’eredità materiale e immateriale del luogo, trasformando un complesso residenziale contemporaneo in un intervento che dialoga attivamente con il passato del luogo, facendo emergere nuove forme abitative senza rinunciare al rispetto della memoria condivisa.

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