CNAD Centro Nazionale di Arte Artigianato e Design di Mindelo / Ramos Castellano Arquitectos
Testo scritto dagli architetti Eloisa Ramos & Moreno Castellano per il numero 68 di IQD
Il progetto del CNAD Centro Nazionale di Arte Artigianato e Design di Mindelo, città portuale di Capo Verde, sull’Isola
di São Vicente, doveva essere realizzato artigianalmente, e non solo per il nome e la funzione che si trovava a svolgere,
ma soprattutto perché affidare i lavori manuali sul territorio avrebbe significato distribuire il finanziamento, frutto di
un grande sforzo governativo, tra gli artigiani dell’isola. Adempiendo in questo modo, a maggior ragione trattandosi
di un’opera pubblica, a una delle funzioni primarie dell’architettura, ovvero quella di essere utile alla comunità. Ogni scelta architettonica, dai materiali alle finiture, è stata rivolta alla ricerca della soddisfazione di questo obiettivo.
In questa parte del mondo la rivoluzione industriale, intesa come passaggio dal lavoro manuale alla fabbricazione
meccanizzata, sta arrivando ora. Qui esistono ancora, e sono la maggioranza, artigiani che quotidianamente costruiscono manufatti per le persone. È normale rivolgersi a un artigiano per un mobile, una porta, delle sedie, e aspettare pazientemente che lo realizzi, sentire la manualità dell’oggetto costruito attraverso la fatica e la cura necessarie. Il tempo, qui, ancora non è denaro. Ogni elemento costruttivo del CNAD è frutto di questo tipo di lavoro artigianale, l’intero edificio è una grande opera artigianale.
I lavori di costruzione e assemblaggio sono stati realizzati interamente a mano con l’ausilio di strumenti meccanici, che potremmo assimilare a semplici attrezzi. La struttura in cemento, lasciato a vista, è stata armata da falegnami di professione con i diversi tipi di legname e multistrato disponibili sul mercato. Gli infissi in legno sono stati fabbricati in officine artigianali con l’ausilio di macchinari per il taglio e la lisciatura, dove comunque l’elemento umano era preponderante. Nella struttura metallica, su cui gli elementi prefabbricati sono stati montati, saldati e assemblati dai carpentieri, sono stati rivettati i coperchi riciclati da fusti metallici, sabbiati e verniciati manualmente uno ad uno, 2.532, a formare una vivace, colorata facciata ventilata.
La cultura del riciclo fa parte della vita di queste isole, che sanno far tesoro di ogni risorsa: qui i fusti vuoti non vanno mai sprecati, vengono aperti e trasformati in fogli di metallo per rivestire le case, usati come casseforme per le gettate di cemento, rilavorati per ottenere pentole e coltelli. L’idea di usarli come materia prima per il restauro ci è sembrata perfetta. Nel progetto dell’edificio – connesso con la restaurata casa coloniale nata come residenza del senatore Augusto Pereira Vera-Cruz, trasformata in liceo e, successivamente, nella sede della storica radio Barlavento in cui Cesária Évora registrò il suo primo disco – hanno lavorato muratori, falegnami, carpentieri per arrivare al risultato di una grande opera di artigianato locale, in cui l’imperfezione è tangibile, ed è un valore aggiunto, non un difetto, perché parla di manifattura, di unicità.
L’imperfezione, che distingue l’opera dell’uomo da quella della macchina, è ciò che di più vicino alla perfezione ci si possa aspettare da un essere umano, poiché testimonia sia la ricerca della perfezione sia il suo essere umano. Quello stesso contenuto di umanità che trasforma un’opera di edilizia in architettura. Poiché l’architettura senza le persone diventa materia inerte. Lontano da ogni falsa retorica o ricerca di un’effimera visibilità mediatica, fare architettura è stato costruire un edificio semplice, con una meccanica chiara, che funzioni con sistemi di raffrescamento passivo, riutilizzando materiali destinati alla discarica, con un programma destinato alla promozione del lavoro manuale attraverso l’artigianato, l’arte e la cultura e distribuendo l’economia che lo ha generato tra coloro che ne beneficeranno.
La lezione che ci impartiscono questi paesi, per chi la sa cogliere, è che l’avanguardia viene sempre generata dalle persone, non dalla geografia, e che, idealmente, il centro dell’universo può trovarsi in qualsiasi punto dell’universo. Attraverso la trasformazione della materia possiamo trasformare le coscienze, attraverso l’architettura cancellare la percezione di primo, secondo, e terzo mondo. Insensata divisione di una sola umanità.
- Project name: CNAD Centro Nazionale di Arte Artigianato e Design
- Location: Mindelo, Capo Verde
- Year: 2022
- Firm: Ramos Castellano Arquitectos
- Team: Eloisa Ramos, Moreno Castellano
- Photography: Estudio Peso, Sergio Pirrone, Bruno Kenny, Diogo-Bento