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Centro Diurno per persone con il Morbo di Alzheimer di Benavente / studio VRA

Architetto: studio VRA
Luogo: Benavente, Spagna
Anno: 2020
Fotografo: Javier Bravo Photography
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Il nuovo Centro Diurno per persone con il Morbo di Alzheimer di Benavente, comune del nord-ovest spagnolo situato a 744 m di altitudine, nasce come conseguenza dell’invecchiamento della popolazione della regione. Nonostante l’importante crescita di questa malattia negli ultimi anni, al momento dell’avvio della fase progettuale, nel 2009, non esisteva un collaudato schema progettuale di riferimento per le strutture atte ad accogliere questo tipo di pazienti. Il programma iniziale prevedeva solo l’inclusione di spazi per attività di stimolazione cognitiva e fisica, un’area di ristorazione e una zona di riposo per una cinquantina di pazienti.

Pertanto, il primo vero compito per lo studio VRA di Rubén García Rubio e Sonsoles Vela Navarro, responsabile del progetto, è stato quello di comprendere la logica di questa malattia e fissarla in uno schema architettonico. Altro punto di partenza è stata la collocazione del Centro all’interno di una situazione di confine territoriale e urbano. Da un lato c’era la città di Benavente, situata tra colline, valli e pianure, alla periferia dell’ampio altopiano castigliano, e attraversata da alcune delle principali arterie stradali del Paese. Dall’altro c’era il lotto del Centro, che si trova all’interno di un’area di confine comunale, su una collina con forte pendenza, tra una zona di espansione e un terreno agricolo.

Questa condizione, che enfatizza la confluenza dei diversi paesaggi all’interno dell’edificio, ha influenzato la scelta di realizzare la struttura di 1.470 mq nella parte superiore del lotto per facilitare la rotazione di uno strato e ridurre il pendio, con l’obiettivo di creare una nuova zona pianeggiante. Parte di quello strato si eleva poi di un livello per proteggere l’edificio sul suo fronte urbano e, una volta in superficie, viene scavato per poter ospitare al suo interno i diversi spazi del Centro.

In questo modo i progettisti hanno definito una nuova linea dell’orizzonte, che simboleggia il dialogo sia con la comunità, solidale nei confronti di chi soffre di questa malattia, sia con il paesaggio, trasformato in un tranquillizzante e benevolo osservatore esterno.

L’interno del Centro Diurno per malati di Alzheimer di Benavente è suddiviso in quattro zone, in base alle diverse funzioni e al grado di privacy richiesto. Da un lato, due grandi muri di contenimento si estendono verso l’esterno per delimitare l’ingresso e separare gli spazi pubblici, amministrativi e polifunzionali, da quelli privati. Questi spazi si articolano a loro volta attorno a due ampi corridoi, la cui diversità facilita l’orientamento spaziale dei visitatori.

Da ciascuno di questi spazi, concepiti come le principali stanze terapeutiche della struttura, è possibile accedere agli spazi privati: da una parte si accede ai locali più utilizzati – aule, bagni geriatrici, cortili – dall’altra a quelli meno usati – zona pranzo, zona riposo. Basandosi sulle esigenze specifiche delle persone che soffrono di Alzheimer, il Centro è stato progettato con uno schema semplice che ne ottimizza il funzionamento, consentendo un uso facile, simultaneo e indipendente delle diverse aree e l’ottimizzazione delle risorse energetiche.

Grande importanza è stata data agli elementi di design all’interno dell’edificio, che contribuiscono a qualificare gli spazi e
a renderli più riconoscibili e confortevoli per l’utente. Ne sono un esempio, le ringhiere continue nei corridoi, le corti esterne, che consentono ai pazienti di svolgere attività all’aria aperta e in condizioni di luce naturale, l’ampio giardino su due livelli – di cui quello superiore si estende fino sul tetto dell’edificio – o l’impiego di materiali pensati per migliorare il benessere dei pazienti e la fruizione del Centro.

La stessa collocazione delle aule, dotate di ampie vetrate, è stata pensata per permettere una connessione continua con il paesaggio, con quello naturale e con quello della memoria.

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