Scuola di Architettura Aarhus / ADEPT
Ispirata ai principi di apprendimento del XXI secolo, nasce quest’anno a Aarhus, in Danimarca, la prima Scuola di Architettura concepita come incubatore di esperimenti, laboratorio di apprendimento e di sinergie spontanee tra gli studenti.
La struttura, progettata dallo studio danese ADEPT, a prima vista appare grezza e reminiscente di un’architettura industriale, ma i raffinati dettagli e la ricercata organizzazione spaziale sembrano voler comunicare al mondo i segreti della costruzione: come perfezionare un progetto con pochi materiali accuratamente selezionati e come consentire all’architettura di abbandonare ogni forma di protagonismo per rivestire il ruolo di struttura flessibile a supporto delle attività che vi si svolgono.
Progettata dallo studio ADEPT come un laboratorio per l’apprendimento e l’esplorazione delle modalità di progettazione architettonica, la nuova Scuola di Architettura di Aarhus sorge su di un’area di 12.500 mq in un ex scalo ferroviario che riporta molte tracce delle archeologie industriali del passato. Quale tributo al contesto e al vicino Institut for X – l’associazione culturale ed economica no-profit fondata nel 2009 su iniziativa dei cittadini – il nuovo edificio è caratterizzato da dettagli tipici delle architetture industriali e dalla scelta progettuale di lasciare a vista sia i materiali sia i sistemi meccanici, elettrici e idraulici.
La ricercata semplicità risponde altresì all’esigenza della scuola di avere spazi ampi, solidi e funzionali. Alto e massiccio sul lato rivolto verso la strada, l’edificio è caratterizzato da una serie di ampie terrazze vetrate digradanti verso l’area dell’ex scalo ferroviario. L’edificio, la cui identità risponde all’ambizione di diventare una delle migliori scuole europee di architettura, si apre, grazie alle trasparenze e all’organizzazione degli spazi, sia verso l’esterno sia verso l’interno, rendendo visibili al pubblico e agli studenti le diverse attività che si svolgono al suo interno.
La nuova Scuola di Architettura di Aarhus, che riunisce in un unico plesso dieci vecchie sedi, dà vita al sogno di disporre di una struttura imponente capace di fungere da dinamico laboratorio di architettura. Ispirandoci all’idea del laboratorio – spiega l’architetto Martin Krogh, socio dello studio ADEPT – abbiamo progettato un edificio anti-iconico, una tela vuota da riempire di idee, creatività e cultura.
Il progetto consente una sorta di fusione tra spazi interni ed esterni, e non solo fisicamente grazie alle trasparenze, ma rendendo labile la soglia tra spazio accademico e spazio urbano. Questo significa – prosegue Krogh – che saranno
l’ambiente urbano circostante e le attività curriculari a modellare l’edificio in futuro. Dotato di soluzioni integrate volte a ottenere la massima flessibilità spaziale, l’edificio è stato realizzato con una ristretta gamma di materiali, in gran parte riciclati, che ha permesso una sostanziale riduzione delle risorse produttive impiegate.
Concepita per diminuire del 50% il consumo energetico rispetto alla somma delle dieci sedi precedenti, la nuova struttura è frutto di un innovativo modello di collaborazione interdisciplinare e di una progettazione partecipata con i fruitori e gli abitanti della zona che ha di fatto eliminato ogni gerarchia interna all’organizzazione progettuale per promuovere un processo di sviluppo trasparente e una forte titolarità a tutti i livelli.