La Casa nell’Orto / LDA.iMdA architetti associati
I moderni ritmi frenetici abbinati a quel lento processo di migrazione di grandi masse dalle campagne alle città, noto con il nome di urbanesimo, hanno inevitabilmente influenzato anche i modi di progettare e abitare la casa; cambiamenti così radicali ci hanno spinto a interrogarci se oggi sarebbe ancora possibile un riavvicinamento alla natura e a uno stile di vita rurale attraverso l’inserimento in contesti territoriali fragili di architetture contemporanee capaci di riattivarne le potenzialità sociali e relazionali.
Prendendo il via da questo interrogativo, il progetto sperimentale della Casa nell’Orto, realizzato in una fascia periurbana di San Miniato dallo studio LDA.iMdA Architetti Associati, asseconda il desiderio della committenza di riappropriarsi di una dimensione perduta e di riavvicinarsi al mondo vegetale con la pratica della coltivazione dell’orto attraverso un’abitazione di 84 mq dalle forme ancestrali del disegno infantile, che abbina una dimensione ecologica e sostenibile alle più avanzate tecnologie. La casa, che non vuole essere frutto di una reinterpretazione delle tradizioni o dei rapporti figurativi del passato, è un prototipo destinato a diventare un modello di unità abitativa ecosostenibile e autosufficiente, capace di confrontarsi con una contemporaneità fluida e dinamica.
La Casa nell’Orto raffigurata in queste immagini non è che l’elemento centrale di un più ampio progetto sperimentale del dinamico studio LDA.iMdA Architetti Associati. La casa, la cui sagoma si rifà alla tipica raffigurazione infantile di abitazione, verrà difatti inserita all’interno di un perimetro, circoscritto da un involucro trasparente, che ospiterà una serra invernale e fonderà in questo modo, in maniera armonica, gli spazi abitativi con quelli adibiti alla coltivazione.
L’edificio combina tecnologie costruttive che attingono dal mondo della prefabbricazione a soluzioni tecnologiche d’avanguardia, accessibili ed ecosostenibili, che lo rendono completamente autosufficiente. La semplice struttura modulare, che sfrutta e riadatta le tecnologie impiegate per la costruzione delle serre, è stata realizzata con tubolari in alluminio/acciaio, sollevati da terra da pilastri; la sopraelevazione del piano di calpestio ovvia ad aspetti di tipo idraulico e riduce l’impatto dell’edificio sul paesaggio.
La soletta del pavimento è costituita da un triplice strato prefabbricato larice-polistirene-abete, trattato con impermeabilizzanti a protezione delle superfici, mentre, il rivestimento esterno, realizzato con una candida guaina poliolefina ecocompatibile a elevata riflettenza, crea continuità tra pareti e copertura e riduce di oltre il 50% la temperatura superficiale del tetto, mantenendo costante la temperatura interna.
L’interno della casa è composto da una zona living e una zona notte, posizionate alle due estremità dell’abitazione, separate dal blocco servizi e cucina, e accessibili mediante le due scalette d’ingresso in acciaio. La Casa nell’Orto, che grazie all’impegno della committenza in ambito architettonico ha ospitato e ospiterà diversi eventi, tra cui Studi Aperti 2019, rientra in quel filone di ricerca tesa a indagare come la sintesi figurativa di un’opera d’architettura sia spesso ricorsiva nell’attività di un architetto, e come essa stessa possa essere un elemento d’indagine indispensabile nel cercare risposte e/o modelli adeguati richiesti da una contemporaneità colta e dinamica.